Psicologa Deborah Disparti

Sono Deborah, una millennial, amante della fotografia, la musica anni ‘90, i leoni, le immersioni in mare in estate e sciare in inverno. Vivo ai piedi del Monviso, e sono una psicologa. Una delle domande che mi vengono fatte più spesso (dopo “ma quindi leggi nel pensiero?”) è sicuramente: “perché hai deciso di fare la psicologa?”

Non è una risposta facile, non ho sempre saputo di voler fare questo lavoro, anche perché prima del Liceo, non sapevo neanche cosa volesse dire fare la psicologa. Io volevo fare il Medico, come nonno. Volevo aiutare le persone a guarire, a stare meglio, e operarli a cuore aperto mi sembrava la modalità migliore. Con gli anni poi, ho capito che la mia manualità fine non era delle migliori, ma la mia capacità di ascolto, l’empatia, l’interesse verso le dinamiche interpersonali erano decisamente più sviluppate.

Così, con qualche ricerca, ho unito i puntini e compreso che sì, volevo aiutare le persone, ma non volevo farlo in sala operatoria, bensì guardandole negli occhi, ascoltando la sofferenza invisibile e cercando di srotolare quelle matasse interne in modo da dargli un senso e ritrovare una direzione. In tutto questo, come accade spesso in questa professione, la mia storia personale ha sicuramente fatto la sua parte nell’accrescere questo interesse: desideravo essere per gli altri ciò di cui avrei avuto bisogno io in alcune fasi di vita.

Nella pratica privata mi occupo di sostegno psicologico e promozione del benessere per Adulti e Adolescenti attraverso colloqui in presenza e online così da dare la possibilità a chi non può o non ha possibilità di spostarsi di poter usufruire dei servizi a distanza.

Per i miei servizi adotto modelli e tecniche della psicologia cognitiva comportamentale, integrate ai modelli di riferimento più attuali ed evidenced based come la teoria polivagale, l'approccio sensomotorio il post razionalismo e la corrente evoluzionista. Questo approccio integrato ci consente di lavorare a 360 gradi sulla salute dell’individuo, agendo su emozioni, pensieri, comportamenti, relazioni e anche sul corpo stesso. 

Lo stesso approccio può essere utilizzato per il potenziamento delle risorse utili al miglioramento del benessere percepito dalla persona. Fondamentale per me è l'approccio salutocentrico che parte dalle risorse già presenti in ognuno di noi per rinforzarle e usarle a nostro vantaggio nel lavoro di terapia.

Oltre alla pratica clinica, dal 2021 mi occupo anche di informazione e divulgazione attraverso i miei personali canali social e collaborazioni con altri canali, con l’intento di avvicinare giovani e non al mondo della psicologia e della salute mentale al fine di sensibilizzare, informare e allontanare dai falsi miti che ancora circolano sul tema.