Zoom fatigue, come gestire questo nuovo fenomeno?

Conoscevi Zoom prima di quest’anno? Onestamente io no, e neanche la maggior parte delle persone. E allora com’è possibile che un fenomeno così nuovo, sia già oggetto di studio per le conseguenze che si porta dietro? Vediamo insieme cosa si intende per Zoom fatigue e come gestire questo nuovo fenomeno

Come per ogni grande cambiamento, l’uomo ha bisogno di tempo per adattarsi, e in questo lasso di tempo possono insorgere problemi, disagi, difficoltà che possono anche manifestarsi con problematiche più gravi.

Ma che cos’è la zoom fatigue e quali sono le cause?

Come dice il nome, la zoom fatigue indica quella fatica, stanchezza, psicofisica causata dal maggior utilizzo di piattaforme, zoom e simili, che siamo stati in qualche modo obbligati a fare, per lavoro, scuola ma anche per socializzare.

Vediamo nello specifico come funziona e su cosa agisce.

  • ATTENZIONE: Quando parliamo con qualcuno, seguiamo una lezione, facciamo un aperitivo, dal vivo la nostra attenzione ha un campo d’azione più ampio, può permettersi di zoommare su un dettaglio piuttosto che un altro, può anche permettersi di divagare un po’ e riposarsi. Quando ci troviamo in videochiamata questo non succede, perché è tutto amplificato rispetto ai piccoli dettagli, in questo modo la nostra attenzione non ha tregua e deve fare il triplo del lavoro. Inoltre il coinvolgimento emotivo è molto superiore, perché le espressioni facciali delle emozioni sono in primo piano, ben visibili, e non possiamo non coglierle. Per cui, se quando siamo a lezione, poco ci importa della parte emotiva del professore, in videochiamata non possiamo non notarlo. Questo crea un surplus di informazioni che dobbiamo analizzare e codificare, a cui dobbiamo rispondere e reagire.
  • SISTEMA DI COSTI BENEFICI: ogni decisione e azione che compiamo è sempre soppesata sulla base dei costi e dei benefici che quell’azione determina. Molti studi hanno dimostrato che le conversazioni vis-a-vis-, le interazioni sociali interpersonali in presenza, attivano il circuito dei benefici, attivando così una serie di meccanismi che aumentano la serotonina e la dopamina in circolo, e che quindi ci fanno stare meglio. Questo però non avviene (o comunque è meno presente) nelle interazioni virtuali che in più aumentano, come dicevamo prima, i costi a livello cognitivo.

Insomma, in questo passaggio al virtuale, è sempre più chiaro che bisogna sempre stare sul pezzo, ma farlo non è così facile.

Quali conseguenze possono derivare dalla zoom fatigue?

Come per ogni problema, possono esserci conseguenze più o meno debilitanti che, se non riconosciute, possono diventare difficili da getsire. Le principali conseguenze che possiamo avvertire in relazione al fenomeno della zoom fatigue sono:

  • stanchezza
  • fastidio alla vista
  • difficoltà di concentrazione
  • mal di testa
  • perdita di interesse
  • stress
  • maggior isolamento

Cosa possiamo fare per gestire il fenomeno della Zoom fatigue?

Insomma, in questo passaggio al virtuale, è sempre più chiaro che bisogna sempre stare sul pezzo, ma farlo non è così facile.

Per rendere tutto questo meno pesante, e scongiurare effetti negativi pesanti puoi provare a:

  1. Diminuire il più possibile il tempo che passi davanti allo schermo. Se sei obbligato a seguire molte ore di videochiamata, quando finisci stacca dal virtuale per un po’.
  2. Concederti delle pause tra una videochiamata e l’altra
  3. Praticare Mindfullness, Yoga, meditazione o altre attività che ti aiutino a rilassarti e a dar pace al tuo sistema attentivo
  4. Prevedere almeno un giorno “zoom-free”, per stare un po’ lontano dalle interazioni virtuali

Come per ogni cosa, è sempre meglio fare attenzione a non farne un uso spropositato. Nonostante sia spesso necessario ed indispensabile fare uso di strumenti come Zoom, se ne abbiamo la possibilità, cerchiamo di utilizzarlo per il minimo indispensabile.

Queste indicazioni possono essere molto utili e aiutarti per evitare le conseguenze negative di questo fenomeno, ma se senti di avere comunque difficoltà, che qualcosa “non va” come credi dovrebbe andare, non sottovalutarlo e chiedi supporto a uno psicologo.

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